Il Muratori dice che fu memorabile quel combattimento di Carmignano del 1198. e che i prigionieri vicentini vennero trasportati a Padova sullo stesso loro Carroccio (carro sacro di guerra che tutti gli eserciti conducevano con sé come emblema della patria). l prigionieri rimasero a Padova quattro anni. ed il Carroccio ricoverato nel cortile del Vescovado era fatto segno a continui oltraggi dalla plebe. In quell'anno stesso il castello di Carmignano venne distrutto per la seconda volta, e venne premiato il milite padovano Matteo Pegolotto che fu il primo ad entrare nel forte piantando sulle sue mura la bandiera della Repubblica di Padova, che era ridotta a brandelli dalle frecce dei vicentini. Quel combattimento fierissimo fu descritto in un poema intitolato L'asino scritto dal letterato padovano Carlo Dottori che visse dal 1618 al 1686. Anche in tempi più recenti cioè il 5 e 6 novembre 1796 Carmignano fu teatro di una battaglia sanguinosa fra le truppe francesi di Napoleone e quelle dell'Austria, Carmignano è paese industriale, e pare lo fosse anche nei tempi romani come lo dimostra il suo nome, perché Carmino è parola latina che indica il cardare o pettinare la lana, il lino e la canapa, per poi tesserli. Carminus anu vorrebbe dire quindi prosperità di uno o di un gruppo di cardatori o lavoratori di quei prodotti. Nel medio evo Carmignano. abbiamo detto, apparteneva al territorio vicentino, quindi non lo troviamo nominato nelle cronache storiche padovane. e per scrivere qualche notizia storica di 'esso bisognerebbe esaminare gli archivi di Vicenza il che non è nel nostro compito. Oltre alla chiesa parrocchiale vi è colà una chiesetta dedicata nel 1452 a S. Bernardino da Siena, due anni dopo che questi venne santificato (festa il 20 maggio) dal Papa Nicolò V.
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